Premessa. Questa non vuole essere una “lezioncina” , piuttosto un piccolo spunto non solo per aiutarvi a capire come sono creati i vostri gioielli in oro ma, soprattutto, per darvi la possibilità di fare una scelta consapevole davanti ad un nuovo acquisto. In un mondo “inquinato” da tanti, troppi, commercianti di “gioielli” che, in maniera molto furba e poco onesta, marginano sul costo del materiale ma senza comunicare in modo chiaro proprio lo stesso materiale di cui sono formati gli prodotti che vendono!

Ora, procediamo per piccoli passi…

 ORO

Per la sua rarità, è considerato tra i metalli più preziosi al mondo. Anziché guardare alla vetrina della gioielleria dobbiamo guardare alle rocce. Bisogna sapere che in natura l’oro si trova sotto forma di grani, di pepite o di pagliuzze. Una delle caratteristiche che più lo distinguono dagli altri elementi è l’inattaccabilità da agenti chimici esterni. L’oro non ossida, non si deteriora, non cambia stato se non sottoposto a forti variazioni termiche.

(nella foto sottostante potrete ammirare l’oro puro nel suo stato originale)

 
 

Nel suo stato originale, l’oro è puro, e non si presenta “duro” come lo conosciamo. Al contrario, è estremamente malleabile, e non è quindi adatto per la realizzazione di gioielli. Per questo motivo questo minerale prezioso viene integrato con altre leghe, per poter realizzare dei gioielli resistenti.

Il carato (kt) viene utilizzato in campo orafo per indicare la quantità di oro puro presente in una lega, ovvero la percentuale rispetto agli altri metalli. L'oro allo stato grezzo(puro) al netto delle impurità ed identificato con una titolatura stabilita in 24 Kt o 999,9 millesimi. Ciò significa che 24 parti su 24 o 999,9 su 1000 sono costituite da oro.

 
 

Quindi, se prendiamo ad esempio l’oro 750 (18kt) sapremo che su 1000 parti di metallo, quelle in oro saranno 750 e il restante 250 composto da altri metalli (es. argento, rame,ecc).

La Punzonatura

Secondo il Decreto Legislativo 251/99, i produttori di metalli preziosi europei devono marchiare i metalli preziosi: oro, argento, platino e palladio. E’ quindi fatto obbligo che ogni oggetto venga punzonato prima di essere messo in commercio. La punzonatura deve riportare sia il codice di identificazione (che ne certifica la provenienza) che il titolo in millesimi del fino contenuto.

  • Il mio primo consiglio è quindi quello di controllare sempre che, i gioielli che state acquistando contengano questi marchi. Se non li trovate vuol dire che il venditore vi sta vendendo illegalmente quel gioiello.

 
 

Ogni materiale possiede una diversa . "scala di valore" che in gergo viene chiamato titolo. Nello specifico, per l’oro:
è possibile avere la dicitura 750, 585 oppure 375.

Questi numeri non indicano altro che in millesimi la percentuale di materia pura presente nell'oggetto.

Le Leghe d’oro (le più utilizzate oggi, 750/1000 o 18kt)

L'oro giallo è composto al 75% d'oro, al 12-7% d'argento e al 13-18% da rame.

  • L'oro rosa è normalmente composto dal 75% d'oro, al 6,5-5% d'argento e al 18,5-20% da rame.

  • L'oro bianco da gioielleria è composto al 75% da oro, e al 25% argento. Con la rodiatura, l'oro bianco è ricoperto da un fine strato di rodio, che sparisce per usura, con il tempo, ridando un colore giallo all'oro. È una lega inventata dopo la prima guerra mondiale.

    Come fare una scelta consapevole

    Quando siete attratti/e da un gioiello in oro fate attenzione a cosa state andando ad acquistare!

    Se acquistate online e il prezzo vi sempre “troppo conveniente”, leggete molto bene di che titolo si tratta

    (18kt? 14kt? 9kt?) e se non trovate il dettaglio, chiedete più informazioni.

    Potete immaginare come cambiano costo e valore di questo oggetto, se solo pensate che tra un gioiello in oro 18kt e uno in 9kt la differenza di costo dell’oro è esattamente della metà!

    Questo piccolo schema vi mostra la diversità di quantità d’oro utilizzata tra una lega e l’altra…